Si tratta di un asilo che le autorità hanno distrutto, forse per vendere il terreno e guadagnarci. Alle richieste di chiarimento dei religiosi, il governo risponde col silenzio, contravvenendo alle sue stesse leggi. La lunga lista delle violenze contro i redentoristi.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) - Un altro terreno dei redentoristi è stato sequestrato dal governo. Si tratta di un asilo e di un complesso pre-scolare che le autorità avevano sequestrato alcuni decenni fa. Di recente l'edificio è stato demolito e il terreno spianato. Con ogni probabilità esso sarà o venduto o usato per fini privati, data la fame di terreni in città che domina tutto il Paese in preda a un robusto sviluppo economico. Di solito queste vendite vanno ad accrescere il patrimonio personale di qualche segretario di partito.
Ma secondo la legge vietnamita, il terreno requisito per fini "popolari" dovrebbe essere ridato ai legittimi proprietari.
E invece i redentoristi, che hanno inviato lettere e richieste di chiarimenti, ma non hanno ricevuto alcuna risposta.
In una lettera di protesta datata 3 marzo, p. Joseph Dinh Huu Thoai, capo della segretarie locale dei redentoristi, accusa il governo di violare le sue stesse leggi. Una legge dello Stato garantisce infatti che "critiche e denunce devono essere esaminate dalle agenzie statali entro un periodo di tempo stabilito dalla legge". Invece tutte le proteste inviate dai redentoristi, sono cadute nel silenzio.
P. Joseph Thoai, portavoce dell'ordine in Vietnam, spiega: "Abbiamo già inviato tre petizioni, con tutte le prove e le basi legali al Comitato del popolo e a tutti i responsabili, ma fino ad ora non abbiamo ricevuto alcuna risposta da nessun ufficio. Intanto, la proprietà di cui siamo proprietari legali, viene violata".
I redentoristi non sono nuovi a questo braccio di ferro con i soprusi del governo. Negli anni scorsi essi hanno resistito al sequestro dei terreni della parrocchia di Thai Ha, vicino ad Hanoi; un loro monastero è stato distrutto; una loro chiesa a Saigon è stata vandalizzata; il loro provinciale è stato messo sotto inchiesta, proibendogli di lasciare il Paese.
La scorsa settimana si è tenuto ad Hanoi l'incontro fra le delegazioni vaticana e vietnamita per procedere verso le relazioni diplomatiche. In quell'occasione i rappresentanti del Vietnam hanno rivendicato la piena libertà religiosa goduta dalle comunità cristiane nel Paese.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) - Un altro terreno dei redentoristi è stato sequestrato dal governo. Si tratta di un asilo e di un complesso pre-scolare che le autorità avevano sequestrato alcuni decenni fa. Di recente l'edificio è stato demolito e il terreno spianato. Con ogni probabilità esso sarà o venduto o usato per fini privati, data la fame di terreni in città che domina tutto il Paese in preda a un robusto sviluppo economico. Di solito queste vendite vanno ad accrescere il patrimonio personale di qualche segretario di partito.
Ma secondo la legge vietnamita, il terreno requisito per fini "popolari" dovrebbe essere ridato ai legittimi proprietari.
E invece i redentoristi, che hanno inviato lettere e richieste di chiarimenti, ma non hanno ricevuto alcuna risposta.
In una lettera di protesta datata 3 marzo, p. Joseph Dinh Huu Thoai, capo della segretarie locale dei redentoristi, accusa il governo di violare le sue stesse leggi. Una legge dello Stato garantisce infatti che "critiche e denunce devono essere esaminate dalle agenzie statali entro un periodo di tempo stabilito dalla legge". Invece tutte le proteste inviate dai redentoristi, sono cadute nel silenzio.
P. Joseph Thoai, portavoce dell'ordine in Vietnam, spiega: "Abbiamo già inviato tre petizioni, con tutte le prove e le basi legali al Comitato del popolo e a tutti i responsabili, ma fino ad ora non abbiamo ricevuto alcuna risposta da nessun ufficio. Intanto, la proprietà di cui siamo proprietari legali, viene violata".
I redentoristi non sono nuovi a questo braccio di ferro con i soprusi del governo. Negli anni scorsi essi hanno resistito al sequestro dei terreni della parrocchia di Thai Ha, vicino ad Hanoi; un loro monastero è stato distrutto; una loro chiesa a Saigon è stata vandalizzata; il loro provinciale è stato messo sotto inchiesta, proibendogli di lasciare il Paese.
La scorsa settimana si è tenuto ad Hanoi l'incontro fra le delegazioni vaticana e vietnamita per procedere verso le relazioni diplomatiche. In quell'occasione i rappresentanti del Vietnam hanno rivendicato la piena libertà religiosa goduta dalle comunità cristiane nel Paese.